Le poesie di Giuseppe Nigretti - Giuseppe Nigretti Labyrinths - Arte Poesia Pittura Fotografia

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DIARIO DI~ARIA - Ed. Gilgamesh 2024
Con la silloge Diario Di~aria di Giuseppe Nigretti siamo di fronte non a una poesia che definisce, ma a una che pone domande, indica, suggerisce, individua dei grumi di significato, e lascia al lettore di scoprirne le relazioni con il sé, con il mondo, con il vivere, con l’immaginare, e lo pone nella situazione di interrogante non in quella di chi ama ricevere rassicurazioni. Una poesia dell’inquieta parola, in bilico tra la necessità, l’urgenza e l’impossibilità del dire. Dove le mendicanti parole esprimono la continua ricerca di dare senso ai vuoti, alle solitudini, all’erranza del cuore. L’amore che attraversa l’opera - nella sua ultima verità - è una delle grandi illusioni cui l’uomo soggiace, un inganno, una vera parvenza, un miraggio reale, un’ombra reale. Qui la veste ossimorica rende bene il gioco beffardo e illusorio dell’ingarbugliato dedalo della vita. Che alla fine non lascia in - chi ancora amore chiama - che macerie, fasci di scorie.

L'ESSERE E LA SUA MANO - Ed. PeQuod 2023
La genesi dell’opera ha le radici nell’interiorità del poeta, da sempre attratto dal fascino dello spirituale. Non si tratta di un approccio storico-critico alle Scritture, o di un ritorno alle cose religiose con gli occhi dell’infanzia, o il desiderio di ripristinare una fede smarrita, bensì dell’acuirsi e accendersi di uno sguardo che non ha mai cessato di interrogarsi.
Qui, i protagonisti sono l’essere e la sua mano, (il poeta e la sua scritura) quali esuli in fuga che testimoniano l’umana erranza, in una geografia metafisica, a reinterpretare il racconto del passato collettivo nel confronto col divino, sulla soglia dell’”oltre”, di quel grumo di attese che il pensiero occidentale ha denominato Dio. VIDEO

PER AMARE DERIVE - Ed. Albatros Il Filo 2023
Il mare omerico è l’orizzonte poetico di Giuseppe Nigretti, che ne coglie gli opposti: vita e morte, illusione e delusione, attesa e compimento, in un continuo perdersi e ritrovarsi: perché il mare è il tuo specchio, (Baudelaire).
L’incrocio di analogie e contrasti è anche nel titolo, dove la parola amare ha in sé la doppia lettura di aggettivo e di verbo, mentre la preposizione per è l’andare, il topos del viaggio, dell’esilio, del naufragio.
Ne esce una semantica delle derive come piacere e dolore, che investe l’essenza umana, verso il freddo dell’assenza; dove il vissuto fra parvenze e miraggi, fra scorie e memorie, va a significare simbolicamente ogni condizione umana, che non cessa di interrogare il destino, nelle derive sconfinate della poetica voce. VIDEO

ATTRAVERSANDO LE PORTE DI CARTA 2022/2023 - (inedito)
è un poemetto che si snoda come un lungo discorso che prende avvio dalla lettura/meditazione del libro dei Veda, ma che poi si estende alla riflessione sull’uomo, che arresta il suo cuore pulsante – con soste di vertigine – di fronte ad ogni incursione nel divino. Dove si riconosce l'altro da sé, da cui l'uomo è - ab origine - diviso, ma a cui vuole riunirsi, col sacrificio, la preghiera, le offerte... È un’esplorazione poetica su quelle storie di uomini e di dei, di mondi e di universi diversi.

NEL SILENZIO DELL'URLANTE TEMPO 2023/2024 - (inedito)
La nuova silloge di Nigretti si dà nella forma di un canto epico sulle sciagure umane, (guerra, immigrazione, muri, violenza dell’uomo sull’uomo…), che ri-torna anche nella veste di sguardo/re-visione sulla propria vita. In cui si sono succedute Naufragi e derive dei popoli e del poeta stesso. Si leggono in filigrana momenti e passi della sua vita e della produzione precedente, ma c’è un piglio più critico, un tono di asprezza, temperato dal chinarsi pietoso verso un’umanità che ha smarrito la bussola e che rischia la propria fine. L’attrito del mondo  impatta su una lingua spezzata e franta, che ora si alza a sferzare,  ora ad accarezzare gli angoli puntuti e spinosi del vivere.
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