Nelle opere foto-grafiche e pittoriche di Nigretti
dove l'oggetto si fa soggetto, e la ricerca-sguardo sugli oggetti si fa ricerca sguardo su se stessi, è il viso il contenuto. Luogo dove lo sguardo non può evitare, mentre osserva l’oggetto, di guardare anche dentro se stesso, sovrapponendo così, all'immagine percepita, altre immagini che affiorano dalla memoria, e il viso, non più identità, perde, in un processo metamorfico, la propria compostezza, si tramuta in volto, stra-volto, non più volto, bensì corpo, nudo e privato del viso, perchè tutte le maschere sono cadute e il corpo sogna parabole marine.
Le raccolte poetiche di Nigretti
Diario Di~aria- (Ed. Gilgamesh 2024) è, come il titolo, una scrittura eterea ed equorea, declinata al maschile e al femminile. È uno specchio di abbagli e di sogni; lo sguardo di chi sta sulla soglia; il destino di chi vaga su dedali e terre, o per mare e derive su naufraghe vele. Dove lo sgocciolio delle sillabe ricompone memorie di carne e d’amore e traccia su cartaechi di parole e assenze.
Per amare derive-(Ed. Albatros 2023)è la scrittura che attraversa e impiglia l’essere nel suo viaggio per mare. Dove il reale sfuma nella nebbia sottile del disincanto, e l’attesa portapresente un’assenzasul confine delle cose. Dove le parole varcanola carne,le derive,il naufragio; e l’urlo silenzioso delle sirene, nel labirinto delleombre mute di nome, riaccende l’eco infinita dellavoce di carta.
L'essere e la sua mano-(Ed. PeQuod 2023)è uno sguardo,composto da quattro poemetti,sulle Scritture rivelate, spogliato di ogni mediazione trascendente, diventando meditazione sulla vita umana. É uncorpo a corpo col divino, dove l’immagine finale èla nudità dell’uomoin un universo di dolore. E la parola poetica resta l’unico ancoraggio che l’essere umano ha nel suo errare nell'errore, dove la morte è l’unica libertà dal male ela poesia la sola salvezza.
Attraversando le porte di carta- (inedito)è un poemetto che si snoda come un lungo discorso che prende avvio dalla lettura/meditazione del libro dei Veda, ma che poi si estende alla riflessione sull’uomo, che arresta il suo cuore pulsante – con soste di vertigine – di fronte ad ogni incursione nel divino. Dove si riconosce l'altro da sé, da cui l'uomo è -ab origine - diviso, ma a cui vuole riunirsi, col sacrificio, la preghiera, le offerte... È un’esplorazione poetica su quelle storie di uomini e di dei, di mondi e di universi diversi.
Nel silenzio dell'urlante tempo - (inedito) La nuova silloge di Nigretti si dà nella forma di un canto epico sulle sciagure umane, (guerra, immigrazione, muri, violenza dell’uomo sull’uomo…), che ri-torna anche nella veste di sguardo/re-visione sulla propria vita. In cui si sono succedute naufragi e derive dei popoli e del poeta stesso. Si leggono in filigrana momenti e passi della sua vita e della produzione precedente, ma c’è un piglio più critico, un tono di asprezza, temperato dal chinarsi pietoso verso un’umanità che ha smarrito la bussola e che rischia la propria fine. L’attrito del mondo impatta su una lingua spezzata e franta, che ora si alza a sferzare, ora ad accarezzare gli angoli puntuti e spinosi del vivere.